Napoli, arriva il rilancio disperato per Zielinski

Il rilancio era atteso ed è arrivato: il Napoli, cioè De Laurentiis, ha provato a riaprire la trattativa con Piotr Zielinski, contratto in scadenza il 30 giugno e dunque lo status di svincolato dall’inizio di gennaio in assenza di rinnovo, ma la situazione non è cambiata. Picche, per ora, la risposta del centrocampista polacco al cospetto della proposta del presidente: prolungamento di un anno (2025), ingaggio da 5 milioni di euro che migliora leggermente quello attuale da 4,8 e poi l’inserimento di una clausola rescissoria da 20 milioni. Su Zielo, come noto, lavora l’Inter da un po’, sottotraccia ma non troppo: Marotta ha già in pugno l’accordo con il giocatore e il suo manager per il futuro, per la prossima stagione, a zero.

Napoli, attesa vana

Il Napoli, invece, con il procuratore del calciatore, Bart Bolek, non ha mai raggiunto l’intesa sulle commissioni: è stato questo il vero e grande ostacolo tra il rinnovo e il rinnovamento della promessa d’amore tra Piotr, la squadra e la città, considerata sia da lui sia da sua moglie Laura la dimensione ideale per la vita. Non è casuale la scelta estiva di rifiutare la super offerta dell’Al-Ahli: 12 milioni a stagione per tre anni, i cieli d’Arabia e la nouvelle vague degli sceicchi del calcio e della Saudi League serviti su un piatto d’oro (più che d’argento). E invece, no: ad agosto Zielinski non aveva ancora trovato l’accordo con il Napoli per prolungare e anzi per qualche giorno è anche stato fuori rosa, eppure non ha mai ceduto all’idea di accettare la mega proposta degli arabi. Di qui, un riavvicinamento: a ridosso dell’inizio del campionato sembrava davvero in procinto di rinnovare, di firmare e di tingersi d’azzurro per altri tre anni – con una clausola rescissoria da 30 milioni -, ma poi le divergenze di vedute tra il suo agente e la società hanno prolungato soltanto l’attesa. E la prospettiva è svanita così. Ormai quasi, definitivamente sfumata: a maggior ragione dopo il rifiuto del giocatore all’ultimo affondo di De Laurentiis.

Napoli, la flessione di Zielinski

La certezza, nel frattempo, è che Zielinski è uno dei simboli della crisi che sta attraversando il Napoli da quando è arrivato Mazzarri: la prestazione di domenica contro il Torino, con tanto di sostituzione alla fine del primo tempo con Mazzocchi, è lo specchio del momento della squadra. Uno specchio che riflette l’ombra dello splendido giocatore che ha lasciato tracce tangibili di talento, assist e gol nelle sette stagioni precedenti vissute con la squadra. Con l’apoteosi dello scudetto a chiudere un ciclo che ora, a metà dell’ottavo anno azzurro, sembra già arrivato al capolinea.

L’incertezza tra Zielinski e il Napoli

Cosa accadrà nei prossimi giorni non è facile anticiparlo: mercato e Inter a parte, Zielinski è uno dei calciatori che potrebbero certamente aiutare il Napoli a uscire fuori dalla crisi, ma allo stesso tempo è anche uno degli uomini che più sta soffrendo in questa fase difficile e a tratti paradossale. Tra sconfitte, figuracce, svariati musi lunghi e una campagna acquisti e cessioni tutta da decifrare. Si vedrà. Già sabato con la Salernitana, nel derby del Maradona, e poi in Supercoppa, a Riyad, guarda caso proprio in Arabia Saudita. La sostituzione con il Toro, dopo appena quarantacinque minuti, ha avuto il sapore di una bocciatura. Forse la prima in tanti anni.

Napoli, Zielinski cittadino italiano: le foto della cerimonia

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